Impollinatori e biodiversità
Quando si parla di biodiversità si intende la “variabilità esistente tra le diverse specie e la variabilità dei complessi ecologici di cui queste fanno parte”. La biodiversità è un fondamento su cui si basano i sistemi naturali ed è dinamico, varia cioè nel tempo, per permettere l’adattamento delle specie e dei sistemi più complessi, alle modificazioni dell’ambiente circostante.
Ma perché è così importante da conservare?
La biodiversità deve essere conservata per la sua importanza intrinseca e non solamente per ciò che può rendere alla società, grazie ai beni e servizi che eroga. E’ inoltre in forza di questa che gli ecosistemi e gli agroecosistemi riescono a stabilizzarsi ed essere autosufficienti e resilienti determinando un minore utilizzo di input esterni.
La biodiversità rappresenta quindi la base degli ecosistemi e ne permette un funzionamento ottimale, grazie ai servizi erogati, appunto chiamati, servizi ecosistemici.
Nelle aree in cui si è sviluppata l’agricoltura intensiva, i sistemi colturali sono estremamente semplificati, determinando una riduzione delle specie coltivate e il 95% delle necessità energetiche e alimentare dipende da circa 30 colture.
Questa estrema semplificazione dei sistemi ha portato a gravi danni alla biodiversità animale e vegetale. Infatti, più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l'impollinazione, rischiano di scomparire. Capire l’importanza di questi insetti è fondamentale, in quanto le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell'impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.
In vista di ciò che è la biodiversità e dei sistemi produttivi semplificati degli ultimi decenni, quando parliamo di agricoltura sostenibile è importante comprendere questi concetti e capire come possono essere utilizzati per migliorare il sistema produttivo.
La gestione sostenibile degli agroecosistemi viene raggiunta anche tramite la realizzazione di eterogeneità in campo. Questi obiettivi sono inoltre nelle Agende politiche, come nel caso delle ultime PAC (Politica Agricola Comune) per cui l’agricoltore che diversifica la produzione in campo o attua dei sistemi che favoriscono la biodiversità animale e vegetale, come nel caso degli inerbimenti dei frutteti, possono accedere a maggiori finanziamenti europei.
Gli impollinatori, come le api e le farfalle, svolgono un ruolo vitale come servizio di regolazione dell'ecosistema, poiché si stima che l'87,5% delle piante selvatiche in fiore del mondo dipenda, almeno in parte, dall'impollinazione animale. Inoltre, il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficia di questa impollinazione.
In Europa, il 9,2% delle specie di api europee è in minaccia di estinzione e senza il loro contributo, molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l'impollinazione artificiale. Le ripercussioni che ciò avrà per gli ecosistemi del pianeta nei prossimi anni potrebbero essere molto gravi, poiché gli insetti sono la base strutturale e funzionale della maggior parte degli ecosistemi del Pianeta. Il ripristino degli habitat naturali, insieme a una drastica riduzione degli input agro-chimici e alla "riprogettazione" agricola, è probabilmente il modo più efficace per evitare ulteriori diminuzioni o scomparse degli insetti impollinatori, in particolare nelle aree ad agricoltura intensiva.
La protezione degli insetti impollinatori, in particolare apoidei e farfalle, è quindi di fondamentale rilevanza, poiché essi svolgono un importante ruolo nell'impollinazione di una vasta gamma di colture e piante selvatiche.
A causa di alcune scelte della moderna agricoltura come la monocultura, l'eliminazione delle siepi, il largo impiego dei fitofarmaci, nonché l'alterazione e la frammentazione delle aree naturali, l'ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti pronubi. Il declino di questii ha fatto sì che l'importanza delle api sia diventata fondamentale per alcune colture.
Sono diverse le azioni per aumentare la presenza di biodiversità entomologica in campo, come la presenza di filari, siepi, fasce tampone, prati. Questi presenti ai margini del campo aumentano l'abbondanza di impollinatori selvatici, attratti dalla diversità presente in campo. Inoltre queste zone del campo diventano habitat ideali anche per l’entomofauna del suolo fornendo riparo o zone per l’alimentazione. Esistono diverse pratiche per aumentare la diversità entomolgica in campo e un ulteriore tecnica da citare è rappresentata dalle rotazioni colturali. Infatti, inserendo delle colture come il trifoglio o altre leguminose, si ha un’azione attrattiva per gli insetti utili, poiché viene incrementata l'abbondanza e la diversità dei pronubi, che a loro volta migliorano la resa delle colture e la redditività dell'azienda. Queste pratiche non solo favoriscono gli impollinatori, ma creano delle zone rifugio e attraggono i nemici naturali, predatori e parassitoidi di insetti nocivi, che limitano di conseguenza la presenza di specie dannose per le colture.
Sulla base di queste informazioni si comprende quanto la Diversità per il suo valore e significato sia fondamentale per il funzionamento ottimale di un sistema, in particolare se fortemente antropizzato, qual è l’agroecosistema.